Il ritorno di Fable, più tipico che mai
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La nascita
La prima volta che Fable fu rilasciato dovette resistere ad anni di promesse e incredibile hype, cosa in cui riuscì egregiamente. Il classico firmato Lionhead è invecchiato benissimo, in parte grazie al fatto che molte delle sue caratteristiche sono diventate pietre miliari del genere RPG – combattimento in real-time, scelta del carattere del personaggio, mondo che reagisce alle scelte del giocatore – tutte cose che adesso sono essenziali per lo sviluppo di un gioco di ruolo di successo.
Fable non ha inventato nessuna di queste cose, ma vengono eseguite così bene da renderlo ancora godibile. L’ambientazione – in questa versione fantastica dell’Inghilterra – sembra essere viva.
Tutto ruota intorno alla Gilda degli Eroi, luogo in cui si ottengono quest che vanno dal semplice monster-bashing a epici viaggi per la campagna di Albion. Come sviluppare il proprio eroe dipende esclusivamente da dove si decide di spendere i propri punti esperienza, tra la magia, forza, furtività e tante altre categorie.
Queste scelte cambiano l’aspetto fisico del proprio personaggio, i maghi diventano calvi più in fretta, per esempio. Ma il fattore determinante è il suo approccio binario e semplice sul bene e il male. E’ soddisfacente vedere un’aureola e delle farfalle attorno a un personaggio buono mentre quelli cattivi sono pallidi e hanno le corna, anche se non hanno un effetto particolare oltre al rendere il personaggio più famoso e riconoscibile.
Senza le sfumature di grigio che rendono un sistema di moralità realmente interessante, diventa più un fantasy cartoonesco.
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La versione di Fable Anniversary
La versione Anniversary di Fable ritocca il gioco originale per adattarlo al pubblico moderno.
La grafica è incredibilmente migliore dell’originale rilasciato su Xbox, con nuovi modelli, texture ed effetti. Le animazioni in loop non sono cambiate, ma se si è stati fan del primo, è fantastico rivederlo con un motore grafico così ben fatto.
Ma non tutto è andato per il meglio. E’ ormai comune che il gioco soffra di problemi di frame-rate se non viene installato su hard disk, vi è qualche problema nella gestione delle collisioni e qualche volta ci si trova in bug che costringono a ricaricare l’ultimo checkpoint.
Il sistema di combattimento
Nell’originale, il sistema di combattimento non era dei migliori: gli attacchi melee erano sparsi su vari tasti, bisognava utilizzare il tasto Sistema per mirare con l’arco e il lock-on era uno dei peggiori. Su Anniversary troviamo un sistema di combattimento molto più simile ai giochi successivi: gli attacchi melee sono sul tasto X, gli attacchi ranged su Y e la magia su B.
Questo rende il gioco molto più fluido, rendendo molto più semplice l’usare tutte le proprie skill invece di limitarsi all’uso del corpo a corpo.
Il sistema lock-on, invece, non è ancora al passo con i titoli moderni: fin troppo spesso centra un nemico troppo lontano o un amico mentre c’è un mostro proprio davanti la propria faccia. La telecamera non aiuta, schivare è molto macchinoso e i nemici hanno la brutta abitudine di lasciarci in un loop di attacchi senza darci la possibilità di contrattaccare.
Il combattimento di Fable Anniversary è molto divertente in piccole dosi, ma si è spesso tentati di farsi strada esclusivamente con gli attacchi melee, il che è possibile ma meno divertente.
E’ reso evidente nella quest dell’Arena, dove bisogna combattere contro una fila quasi infinita di nemici generici.
Fable Anniversary conserva anche il combat multiplier originale, che cresce quando si colpisce un nemico senza essere colpiti. Questa meccanica fu abbandonata nei giochi successivi, e non è difficile rendersi conto del perché – l’irritazione di essere colpiti o finire dentro un loop di animazioni è tanto grande quanto il moltiplicatore.
Ciò che traccia la linea tra il renderlo irritante e il renderlo un modo per infradiciarsi i nervi è il suo basso livello di difficoltà. Si hanno spesso abbastanza pozioni di cura per evitare la morte. Dopotutto è un gioco centrato sull’atmosfera e sul comportamento, non sull’abilità di combattimento o sulla tattica.
E’ anche centrato sull’esplorazione, anche se le sue aree così limitate non lo dimostrano. Esplorare le varie zone nascoste ci premierà con chest, e se non si è troppo preoccupati, scavando in cimiteri potremmo trovare degli oggetti preziosi. Porte demoniache parlanti nascondono segreti, ma la loro entrata richiede un prezzo: una richiede di raggiungere un certo combat multiplier, un’altra chiede un regalo, altre chiedono di modificare il proprio aspetto fisico.
La mappa
Ci sono elementi fondamentali di Fable che Anniversary non può cambiare. Albion è divisa in aree simile a corridoi separate da zone di caricamento, una necessità tecnica al tempo del rilascio dell’originale, ma un disturbo datato ai tempi odierni. Il caricamento è veloce, ma è una costante interruzione.
Il menu, invece, è stato migliorato per rendere più rapido l’accesso agli oggetti e alle interazioni, ma rimane il processo di navigare per i suoi tanti, forse troppi sub-menu.
Nonostante alcuni di questi sistemi mostrano la loro età, le cose che resero Fable uno dei giochi più popolari del sistema Xbox rimangono intatti. Il solo stare ad Albion è un piacere, con cittadini e mercanti che girano per la mappa ad applaudire ogni volta che entriamo in una locanda.
Anche il senso dello humor è invecchiato benissimo, lasciando i giocatori allegri anche quando si viaggia per la mappa.
Molte scelte, poche conseguenze
La cosa più strana di Fable è che offre molte scelte, ma non altrettante conseguenze. Ci si può sposare, e scappare per anni lasciando il proprio partner da soli e non sembrerà dargli fastidio. Possiamo uccidere dei mercanti, ma nessuno se ne ricorderà. Il suo sistema morale è molto semplice e molto poco discreto per gli standard moderni. Ciò lo fa sembrare superficiale, ma rende anche possibile giocarci un po’.
Possiamo flirtare con degli ammiratori davanti il proprio partner o ubriacarsi e vomitare in pubblico per nessun motivo ben preciso, e a nessuno interessa.
Fable Anniversary: Il verdetto
Fable si è rivelato un gioco godibile in qualsiasi tempo, anche se alcune delle sue meccaniche un po’ meno. Ovviamente non è innovativo quanto lo sia stato nel 2004, ma Albion è tanto immersivo e amabile quanto lo sia sempre stato.
Giocando a Fable Anniversary è meglio prendersi il proprio tempo, accettando delle side quest e divertendosi, altrimenti potrebbe finire prima di quanti ci si possa aspettare. Può essere completato in circa 10 ore, ma non c’è nulla da guadagnare nel correre, e ci si può perdere molti dettagli se non ci si prende il tempo per sperimentare.
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